Lunedì 10 giugno, sette ragazze: Alessia, Rebecca, Lina Hu, Shi Man, Jing, Jimena, Kiryam,  Gihad e le tutor: Gabriella, Mietta, Emanuela, Rosanna, Marina hanno visitato la Cappella Portinari con le spiegazioni di Rosanna sul committente Pigello Portinari, sulla struttura architettonica con influenze brunelleschiane della cappella, sulla decorazione in cotto e in marmo e sugli splendidi affreschi di Vincenzo Foppa che raccontano le storie di S. Pietro martire a cui è dedicata la cappella.

Al centro della cappella si trova l’Arca con il sarcofago di s. Pietro martire sorretto da 8 statue che raffigurano le virtù teologali: Fede, Speranza e Carità, quelle Cardinali: Giustizia, Temperanza, Fortezza e Prudenza a cui è stata aggiunta anche l’Obbedienza; ai loro piedi sono collocati animali simbolici. Sul sarcofago sono scolpiti otto rilievi con le storie di s. Pietro Martire.

Tutta la struttura è opera dello scultore toscano Agostino di Balduccio, siamo state colpite dalla bellezza delle figure allegoriche e dalla ricchezza inventiva nella definizione dei loro caratteristiche.

In particolare ci ha incuriosito la raffigurazione della Prudenza con tre teste di tre diverse età per indicare che non solo occorre guardarsi le spalle, ma che occorre fare tesoro anche dell’esperienza.

Poi ci siamo recate all’imbarcadero in  Alzaia Naviglio Grande per il giro in battello sul Naviglio. Subito dopo la partenza è scesa la pioggia, ma noi eravamo al riparo sul battello.

A destra siamo passati a fianco del  Vicolo dei Lavandai, uno dei numerosi lavatoi dove le donne per secoli hanno pulito a forza di braccia i panni dei milanesi. Poco dopo sulla stessa riva abbiamo ammirato la chiesa di San Cristoforo, il Ponte e il lavatoio di San Cristoforo.

La chiesa appare con una facciata doppia perché è formata da due chiese. A sinistra una chiesa romanica, ricostruita alla metà del XIII secolo, con l’aggiunta del portale gotico e del rosone nel XIV secolo. La chiesa più recente, che è accostata all’altra, venne edificata lungo l’argine del Naviglio nel XV secolo da Gian Galeazzo Visconti. Sulla facciata venne inserito perciò lo stemma con il biscione dei Visconti accanto a quello del Comune con la croce rossa in campo bianco,

Il campanile nella forma attuale è una soprelevazione del XV secolo del campanile originale, con cuspide a cono cestile e monofore.

L’interno, con l’abbattimento della parete che separava le due chiese nel 1625,  ha trasformato le due chiese in una chiesa a due navate. Nella stessa data è stata costruita la parte posteriore che è seicentesca.

Dopo la chiesa l’imbarcazione ha fatto inversione di marcia per tornare verso il Vicolo dei Lavandai e, passando sotto il ponte detto dello ‘Scodellino’, così chiamato per le vecchie osterie, siamo tornate  nella Darsena, un tempo autentico porto grazie ai 1000 metri di banchine attrezzate per l’attracco delle chiatte che ne facevano uno dei più grandi porti interni del Mediterraneo.

Infine abbiamo approfittato del ritorno del sole per prendere un gelato.