Corso Garibaldi

S. Maria Incoronata

La chiesa ha una facciata doppia perché in realtà è una chiesa doppia.

Alla chiesetta di S.Maria di Garegnano, situata all’altezza delle attuali cappelle del fianco sinistro, seguono i lavori per l’edificazione della chiesa di S.Nicola da Tolentino poi rinominata,  in occasione dell’incoronazione a duca di Francesco Sforza, S.Maria Incoronata.

Filippo Maria Visconti muore il 13 agosto 1447 senza altri discendenti che l’illegittima Bianca Maria, data in sposa a Francesco Sforza. Francesco Sforza, protegge letterati, cura la biblioteca di Pavia, fa lavorare Vincenzo Foppa e il Filarete, fa ricostruire il palazzo Visconti all’arengario e modifica il Castello di Porta Giovia in modo che possa servire da residenza ducale, continua le costruzioni del Duomo e della Certosa di Pavia, posa la prima pietra dell’Ospedale Maggiore il 12 aprile 1456.

Bianca Maria fonda nel 1460 una chiesa che vuole a lato di quella del marito, identica ad essa.

Chiese gemelle, costruite in stile gotico, con successive modifiche del 1654 e del 1827. Lo spazio è a tre navate di eguale altezza, la chiesa risulta più larga che lunga.

Nella prima cappella a destra c’è la lastra tombale di Giovanni Bossi attribuita al Bambaia.

Nella seconda cappella c’è la lastra tombale del 1457 dell’arcivescovo Gabriele Sforza, fratello di Francesco, attribuito a F. Solari.

Nella prima cappella a sinistra: monumento a Giovanni Tolentino 1517 e “Cristo premuto sotto il torchio” forse di Ambrogio da Fossano detto il Bergognone.

Pianta di Milano del 1573

 

 

Si prosegue per Porta Garibaldi

La Porta Garibaldi attuale, che si apre nei Bastioni di Milano, sorge sullo stesso asse viario (oggi corso Garibaldi) su cui erano sorte in precedenza le omonime porte di epoca romana (sul tracciato delle Mura romane) e di epoca medievale (sul tracciato delle mura medievali di Milano). In epoca napoleonica, fu pianificato il rifacimento delle porte di ingresso a Milano per convertirle in caselli daziari. La cinta daziaria di Milano corrisponde con il tracciato spagnolo.

Il progetto viene affidato a Luigi Cagnola (Arco del Sempione) nel periodo napoleonico. Gli Austriaci affidano l’incarico al giovane architetto Giacomo Moraglia, obbligando i negozianti milanesi a finanziare la costruzione della porta. L’architetto riprende la tipologia dell’arco trionfale fiancheggiato dai due caselli, affacciato verso l’asse stradale di penetrazione principale in Milano.

L’arco è di ordine dorico, in pietra di Viggiù, con due passaggi aperti ai fianchi. La muratura è ingentilita da fregi incassati nella muratura a bugnato. Sulla sommità dell’arco sono collocati quattro “colossi”, opera di Giambattista Perabò, a simboleggiare i principali fiumi della Lombardia: Po, Adda, Ticino e Olona.

La porta viene completata tra il 1826 e il 1828, i caselli daziari sono costruiti nel 1834.

Dopo corso Como si vedono sulla sinistra:

Le TORRI GARIBALDI che si trovano in piazza Freud e sormontano la Stazione di Porta Garibaldi. Erano state costruite dalle Ferrovie dello Stato per ospitare i propri uffici Trenitalia, vendute all’inizio del secolo XXI. Alte 100 metri per 25 piani, sono state costruite tra il 1984 e il 1992 su progetto degli architetti Laura Lazzari e Giancarlo Perrotta. Di uguale struttura, le due torri differivano per la forma del tetto: una terminava con un tetto concavo, l’altra con tetto convesso.

Il progetto di ristrutturazione totale di facciate e interni, firmato dall’architetto Massimo Roj, è stato avviato a inizio 2008, le Torri, munite di pannelli solari e materiali isolanti per le pareti, sono autosufficienti a livello energetico.

Si attraversa l’area di Porta Nuova

Qui sotto l’area di Milano fuori le mura nel 1860 circa. Porta Garibaldi, Porta Nuova, e Porta Venezia In rosso i percorsi delle ferrovie e i terreni interessati.

All’inizio dell’Ottocento l’area dove ora svettano i grattacieli di Porta Nuova e Garibaldi si trovava fuori dai bastioni del ‘500. Era un’area agricola disseminata da cascine, vi scorreva il canale della Martesana (costruito nel 1460), il fiume Seveso ed una infinità di rogge. All’epoca la popolazione di Milano arrivava a circa 135.000 abitanti.

Nel 1850, viene costruita la nuova stazione di Porta Nuova, lungo la Martesana (oggi sede della Guardia di Finanza), a pochi metri dalla vecchia stazione.
L’aumento della popolazione (al 31 dicembre 1861 poco più di 200.000 abitanti) e l’aumento delle strade ferrate, portano alla realizzazione di una nuova stazione ferroviaria poco distante. Così nel 1864 venne inaugurata la Stazione Centrale a Porta Nuova, in piazza Fiume, oggi Piazza della Repubblica, una stazione di transito.

Con il passare degli anni la stazione divenne angusta e inadatta all’aumentato traffico ferroviario e di utenti, ma, trovandosi circondata da costruzioni, non poté essere ampliata. Se ne dovette progettare perciò la sostituzione con un nuovo impianto di testa posto circa 700 metri più a nord, l’attuale Stazione Centrale, che venne inaugurata nel 1931.

La vecchia stazione oramai inutile venne smantellata, tagliando il tracciato ferrato all’altezza di Via Galileo Galilei e creando una “nuova” stazione di testa denominata di Porta Nuova o Varesine perché serviva la direttrice per Varese. In sostanza la stazione delle Varesine non era altro che il vecchio tracciato rimasto e posto sul terrapieno della vecchia ferrovia. Qui rimase in funzione fino al 1963 per poi venire sostituita dalla costruzione della nuova Stazione Garibaldi.

Smantellati completamente stazione e binari, il terrapieno rimase fino al 2005 terra di nessuno o quasi. I terreni di proprietà delle Ferrovie dello Stato, vennero usati per decenni da un Luna Park che prese il nome della vecchia stazione, le Varesine, e da circhi itineranti, oltre che da parcheggi per il vicino centro direzionale.

In piazza Gae Aulenti si trova la TORRE HINES – CESAR PELLI

Il complesso è stato progettato dall’architetto César Pelli e realizzato dalla società immobiliare Hines Italia. È sede della direzione generale di UniCredit. La Torre Cesar Pelli A, con i suoi 231 metri di altezza, è il più alto edificio d’Italia.

Il complesso è composto da una serie di palazzi ecosostenibili in vetro e ferro, disposti attorno ad una piazza circolare di un diametro di 100 metri, detta “podio”, i tre edifici si dispongono a semicerchio intorno ad essa, innalzandosi su diversi piani:
• la Torre Cesar Pelli A, conta 35 piani ed è alta 231 metri (l’edificio conta circa 146 metri, più gli 85 della guglia).
• la Torre B, conta 22 piani in circa 100 metri di altezza.
• la Torre C, conta 11 piani e misura circa 50 metri di altezza.

Lo spire o guglia sopra la Torre A, posata a settembre 2011, è alta 85 metri ed è interamente rivestita di led che possono assumere diversi colori a seconda della ricorrenza (una delle combinazioni è il tricolore italiano). L’edificio Unicredit presenta una facciata a nord completamente vetrata e una a sud modulata dalle linee orizzontali dei frangisole per una più corretta irradiazione solare.

Si vedono in lontananza:

La TORRE DIAMANTE (detta anche Diamantone o Diamond Tower)
è alta 140 metri ed è il quarto grattacielo più alto di Milano e il quinto più alto d’Italia. La torre ha una forma sfaccettata che ricorda quella di un diamante ed è correlata da una serie di corpi bassi, chiamati Diamantini che si pongono come elemento di continuità del grattacielo stesso. È stato progettato dallo studio Kohn Pederson Fox ed è attualmente sede delle società italiane del Gruppo BNP Paribas. La caratteristica principale della torre è la sua geometria irregolare, i pilastri perimetrali dell’edificio sono inclinati rispetto alla verticale. Inoltre il singolare taglio della struttura permette al grattacielo di generare riflessi cangianti.

La TORRE SOLARIA, 2010-113 progettata dallo Studio Arquitectonica di Miami dell’architetto peruviano Bernardo Fort-Brescia, affiancata dalla Torre Aria e dalla Torre Solea.
Torre Solaria: con i suoi 143 metri e 37 piani (34 fuori podio, 3 sotto) è l’edificio residenziale più alto d’Italia.

La TORRE SOLEA anche detta Torre K, poggia la base su un’area di 5 180 m² e contiene 33 appartamenti. Si sviluppa su 15 piani residenziali, più un piano commerciale a doppia altezza sul podio e uno al piano terra è alta 69 metri.

La TORRE ARIA: alta 100 metri per 18 piani, ha due ali distinte che convergono in un solo corpo centrale.

PALAZZO LOMBARDIA (2007 – 2010) si sviluppa nell’omonima piazza adiacente a via Melchiorre Gioia. Il progetto è firmato da Pei Cobb Freed & Partners di New York e da Caputo Partnership e Sistema Duemila di Milano.
È la sede della Giunta regionale della Lombardia e degli assessorati.
Questa sede è composta da una torre di 161 metri in calcestruzzo armato, acciaio e vetro, circondata da un sistema complesso di edifici curvilinei, alti dai sette agli otto piani, in cui sono concentrate le funzioni culturali, di intrattenimento e servizio.

Si accede alla LA BIBLIOTECA DEGLI ALBERI

Dall’ottobre 2018 è fruibile l’intero polmone verde progettato dalla paesaggista Petra Blaisse. Il parco collega piazza Gae Aulenti al quartiere Isola, alla sopraelevata su via Melchiorre Gioia, alla passeggiata verde delle Varesine e al giardino di via de Castillia. La Biblioteca degli Alberi, con i suoi quasi 10 ettari di estensione, diventa il terzo parco pubblico più grande del centro di Milano.
“Sono tre gli elementi più importanti della Biblioteca degli alberi: il primo è la rete dei percorsi che crea un efficiente sistema di connessione tra diverse aree di questo quartiere di Milano”.
“Questi percorsi creano campi irregolari ognuno dei quali avrà differenti tipologie di verde, dai prati alle piante ornamentali a piante da orto tipiche milanesi”.
“Il terzo elemento sono i boschi circolari, piccole foreste circolari sparse come coriandoli. Ognuna sarà composta da una sola tipologia di alberi. Ora sono piante giovani ma nell’arco di 20, 30, 50 anni creeranno delle specie di stanze in cui entrare, da usare per le attività più diverse, dallo sport al teatro a momenti di semplice relax”.

Il parco oltre ai suoi 34.800 metri quadrati di prato e quasi 90mila piante ospita 450 alberi di 19 specie differenti Gli alberi provengono da tutto il mondo, dalla Cina, altri tipici italiani, aceri dal Nord America. Una convivenza vegetale multiculturale, che vuole essere una sorta di metafora.
“Ogni giardino è un messaggio. Penso che storicamente un giardino rappresenti la cultura, la città. Il fatto di collaborare gli uni con gli altri in Europa, ma anche nel resto del mondo, è simboleggiato dalle diverse piante e dai diversi alberi che abbiamo scelto. Questo è un posto di aggregazione sociale”.

In via Confalonieri c’è la CASA DELLA MEMORIA

E’ uno spazio pubblico, aperto alla città e al quartiere, inaugurato nel 70° Anniversario della Liberazione.

Ospita alcune associazioni che, con la loro attività e la collaborazione dell’Amministrazione comunale, manterranno viva la memoria della storia d’Italia, dalla Resistenza agli anni del terrorismo Hanno sede nella Casa della Memoria l’INSMLI, Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia, l’ANPI, Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, l’ANED, Associazione Nazionale ex Deportati nei Campi Nazisti, l’AIVITER, Associazione Italiana Vittime del Terrorismo e l’Associazione Piazza Fontana 12 dicembre 1969 Centro Studi e Iniziative sulle Stragi Politiche Anni ‘70.

L’edificio progettato dallo studio Baukuh, vincitore del concorso internazionale di architettura, è un prisma a base rettangolare alto 17,5 metri interamente rivestito in mattoni che compongono quadri rappresentativi della storia di Milano del dopoguerra. La superficie esterna diventa un grande polittico e invita a un esercizio di memoria collettivo: attraverso l’iconografia si ripercorro

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