Il periodo fra le due guerre mondiali coincide, in gran parte, con l’affermazione e il dominio del Fascismo in Italia.
L’Architettura richiede l’impiego di notevoli risorse finanziarie e quindi di importanti committenti sia pubblici che privati, quindi gli architetti devono necessariamente rapportarsi con chi detiene il potere e le risorse economiche. È importante anche conoscere l’atteggiamento del regime nei confronti degli artisti.
Nel resto d’Europa, negli stessi anni, si sviluppava il Movimento Moderno con protagonisti della statura di Gropius, di Mies van der Rohe e di Le Corbusier.
Abbiamo visto qual è stato il rapporto degli architetti italiani con i colleghi d’oltralpe e come il peso del mondo classico e la retorica del regime non abbiano impedito agli architetti più validi di inserirsi nel dibattito culturale più aggiornato e di dare vita al Razionalismo italiano.
L’architettura in italia 1918-1939
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