Fiorella l’ho incontrata in tutti i percorsi che hanno caratterizzato il suo impegno convinto e coerente per sviluppare una società solidale e partecipata. L’ho incontrata da aclista, da sindacalista, da consigliere regionale, nella fase di presidenza della regione in un momento particolarmente difficile sul piano delle scelte strategiche e poi come parlamentare europea. Fiorella ha seguito sempre questa unica traiettoria, quella di condividere una passione politica mantenendo forti legami di amicizia e con la consapevolezza che sia molto importante uno stile al femminile, direi, per far crescere una cultura solidale che ha sempre bisogno di sentimenti, di cura e di attenzione alle persone, soprattutto a coloro che manifestano esigenze di aiuto.

Credo che l’attualità della sua figura, in un momento di crisi della politica, si dimostri straordinariamente attuale soprattutto per alcune caratteristiche: quella di non dimenticare che la politica richiede sempre una coerenza personale, un cuore che sa ancora emozionarsi per i problemi delle persone e che per questo ha adottato, come scelta strategica nella propria vita, la logica della gratuità.

Certo lei era una militante dall’impegno coerente e senza secondi fini, capace di affrontare anche situazioni complesse sempre con un’apertura al confronto, alla valorizzazione delle competenze e aperta al dialogo, anche quando si è assunta impegni di responsabilità istituzionale. La sua passione si è sviluppata anche in Europa, diventando riferimento per una serie di attività sociali con la convinzione che attraverso il sociale si possa puntare in Europa ad una partecipazione non conflittuale, capace di essere davvero un’Europa che si misura sulla solidarietà. Era molto legata alla Grecia, alle esperienze di alcune donne impegnate politicamente, impegno che ora si dimostra di straordinaria attualità.

Per lei il punto di partenza è rimasto quello degli anni dell’impegno aclista, dove si cercava di far sì che un’appartenenza anche al mondo cattolico andasse a incontrare continuamente anche altre esperienze, per ricostruire un percorso democratico; con questo spirito ha vissuto prima l’esperienza sindacale in un momento davvero difficile, capace di mobilitare sempre energie e grazie alla sua passione politica. Anche in Regione è arrivata in un momento difficilissimo: fu una scelta per certi versi drammatica, che ha lacerato anche molte persone a lei vicine, ma Fiorella aveva scelto di avere un riferimento sempre forte al bene delle istituzioni come valore senza compromessi. La sua formazione l’ha portata a vivere sempre l’impegno istituzionale all’insegna del dialogo e del sociale, proprio perché lei era una persona istituzionalmente capace di dare credito di fiducia; invece il partito ha visto spesso quasi con diffidenza quest’impegno appassionato, che non faceva sconti, non era correntizio.

Il suo impegno può essere considerato come patrimonio culturale che mi permetto di definire ideale, uno stile di vita che oggi come oggi è di una straordinaria attualità e urgenza per la sua capacità di costruire amicizie e di crederci fino in fondo.

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