Trama a cura di Gabriella Meloni

Atto I

Durante la vigilia di Natale, agli inizi del XIX secolo, il signor Stahlbaum, in Germania, offre una festa per i suoi amici e i loro bambini nella  sua bellissima villa.

La figlia dei padroni di casa si chiama Clara ed  è una ragazzina  di circa dieci anni. Ha un fratellino di nome Fritz.

Tutti i bambini sono eccitati, in attesa dei regali e pieni di entusiasmo, stanno danzando  e giocando, quando arriva il signor Drosselmeyer, lo zio di Clara e Fritz, che porta regali a tutti i bambini, e sa anche divertirli  con giochi di prestigio, anche se  all’inizio questo fa un po’ paura ai bambini.

Alla sua nipote prediletta, Clara,  lo zio regala un pupazzo di legno a forma di grande schiaccianoci con l’uniforme da  soldatino che Fritz, il fratello della bambina, rompe per dispetto. Ma Drosselmeyer lo ripara per la gioia della bambina.

(Ricordiamo che in quei tempi solo i ricchi avevano oggetti per la tavola come gli schiaccianoci, mentre i poveri rompevano le noci con le mani. Gli schiaccianoci perciò erano considerati oggetti di lusso da desiderare  e spesso avevano le forme più strane e originali . Ricordiamo anche che nei paesi nordici non c’era molta frutta fresca, mentre i grandi boschi della Germania  erano ricchi di noci.)

Quando la festa termina e tutti gli invitati tornano alle loro case, Clara, stanca per le danze della serata, si addormenta sul letto e inizia a sognare. È mezzanotte, e tutto intorno a lei inizia a crescere: la sala, l’albero di Natale, i giocattoli… Ma il sogno diventa presto un incubo: dall’oscurità arriva una moltitudine di topi giganti, guidati dal Re dei Topi, che cercano di rubarle lo schiaccianoci. (Ricordiamo anche  che nel passato i topi erano presenze  molto comuni non solo nelle case povere nelle città ma anche nelle case dei ricchi, soprattutto perché erano  spesso ville isolate  circondate da parchi. Oltre a rubare il cibo nelle cucine, i topi affamati erano anche molto pericolosi per i neonati e le persone molto vecchie e impossibilitate a muoversi, poiché potevano aggredirle e cercare di divorarle).

Clara tenta di cacciarli, quando lo Schiaccianoci si anima, diventa un vero soldato  e partecipa alla battaglia con i soldatini di Fritz: alla fine, rimangono a duellare lui e il Re Topo, che lo mette però in difficoltà. Clara, per salvare il suo Schiaccianoci, prende la sua ciabatta e la lancia addosso al Re Topo, distraendolo; lo Schiaccianoci lo colpisce uccidendolo. Ed ecco che lo Schiaccianoci si trasforma in un Principe, e Clara lo segue, entrando in una foresta tutta coperta di neve. L’Atto si chiude con uno splendido “Valzer dei fiocchi di neve”.

 

Atto II

I due giovani entrano nel Regno dei Dolci, dove al Palazzo li riceve la Fata Confetto, che si fa raccontare dallo Schiaccianoci tutte le sue avventure, e di come ha vinto la battaglia col Re Topo.

Subito dopo, tutto il Palazzo si esibisce in una serie di danze che compongono il Divertissement più famoso del  balletto perché si possono ammirare i  costumi e balli tipici dei più diversi popoli  del mondo (ad esempio i russi, i cinesi, ecc.) , e che terminano nel bellissimo “Walzer dei fiori”.

Infine  il Principe e la Fata Confetto si esibiscono in un Pas de deux (un tipo di ballo di coppia).

Il balletto si conclude con un ultimo Valzer, e il sogno finisce: una volta risvegliata, mentre si fa giorno, Clara ripensa al proprio magico sogno abbracciando il suo Schiaccianoci.