Durante le vacanze invernali abbiamo proposto alle ragazze una rosa di film, visibili sulla piattaforma di RaiPlay, gratuita.
La scelta era libera, le ragazze potevano mandare un breve commento e dare le stellette di gradimento.
La risposta è stata buona, le ragazze hanno sottolineato che i film erano diversi da quelli che normalmente vedono e li hanno trovati interessanti.

COMMENTI ai FILM

“Amore cucina e curry” di Lasse Hallstrom.

Aleli “Il film mi è piaciuto molto, non mi aspettavo questa storia, visto che io non leggo mai prima la trama del film ma solo il titolo. Mi sono piaciute molto le diverse caratteristiche dei personaggi, ad esempio il papà che rappresenta la parte culturale e che tiene ad accentuare la propria tradizione (come la signora Hallory) e poi c’è Hassan, che ci tiene alle tradizioni ma che accetta anche le altre e le innovazioni.  Mi è piaciuta anche l’evoluzione dei diversi personaggi. Insomma mi è piaciuto molto.” ****

Alynna Suba “Ho guardato il film “Amore, Cucina e Curry” e mi è piaciuto molto. È stato interessante vedere come la cultura di Hassan e la sua famiglia si è ambientata in un luogo con una cultura assai diversa dalla loro. È stato bello vedere il legame tra il talentuoso Hassan e la cucina, ho notato quanto basti avere una passione molto forte per qualcosa per poter arrivare a traguardi enormi. Mi sono commossa nella scena in cui il protagonista decide di ritornare in Francia dai suoi cari per poter condividere più tempo insieme a loro e prendere la terza stella Michelin insieme. È stato un film leggero e con scene molto simpatiche.”
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Eva Udagedara “Il film mi è piaciuto molto perché secondo il messaggio che è arrivato a me, nella vita solo la carriera non renderà felici né te né coloro che ti stanno cari. Al film darei 3.5 stelle perché secondo me il ragazzo ha un po’ rubato il sogno della ragazza.”
***1/2

Mary “Sono riuscita a vedere questo film. Mi è sembrato molto interessante anche perché è ambientato in Francia e io studio il francese. Mi è piaciuto molto come il protagonista ha coltivato la sua passione per la cucina e il fatto che si sia adattato alla cultura francese , l’ho trovato molto intrigante. All’inizio ero molto disorientata perché i due ristoranti erano in guerra ma alla fine la tensione si è sciolta e i ristoranti hanno unito le forze. Penso che Hassan abbiamo fatto bene a seguire il suo cuore perché così è riuscito ad essere felice vivendo la sua vita. Grazie per avermi consigliato questo film. E mi dispiace se l’ho visto troppo tardi.”
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Jing Ren “L’ho visto insieme a mia sorellina, è un film leggero e piacevole con happy end. Il messaggio che viene trasmesso è positivo, è una continua lotta per i propri sogno in ogni campo, dopo tutti gli sforzi questo sogno verrà realizzato. Diciamo che si guarda con serenità senza molte scene brutte.”

Lina Hu “Il film ripercorre il percorso di crescita di Hassan, come persona ma anche come chef, in un paese del tutto diverso dall’India, il suo paese d’origine. Dalla fase di attrito che c’è stata nei primi tempi in cui è arrivato in Francia dove ha avuto modo di conoscere per la prima volta le persone francesi e in particolare Madame Mallory, gradualmente, è riuscito a sentirsi accolto della popolazione. Mi è piaciuto molto, mi ci sono rivista per certi aspetti, soprattutto riguardo al fatto di vivere in un paese molto diverso dal paese d’origine. Nonostante non sia nata in Cina, a casa non mancano le tradizioni cinesi. Certe volte si ha paura di sembrare degli estranei, come Hassan, che all’inizio cercava sempre di contenere le azioni del padre che mettevano troppo in mostra il fatto che fossero indiani. Riflettendoci, non bisogna vergognarsi delle proprie origini e delle proprie tradizioni quando si abita in un altro paese. Ogni paese ha la propria cultura e ogni cultura è bella a modo proprio. Mi piace come Hassan poi abbia fatto della cultura indiana un punto forte della sua cucina. Proprio grazie a questo particolare e grazie al suo talento e al suo amore per la cucina ha avuto molto successo. Quando ha ricevuto la stella Michelin sono emozionato molto, perché non ci è arrivato facilmente.”
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Karina ha dato ***


“Il più grande uomo scimmia del Pleistocene” di Jamel Debbouze.

Charissma “A me piacciono i film di animazione. Questo film mi ha portato nella preistoria. In modo divertente il protagonista, che all’inizio viene cacciato dal gruppo, scopre il fuoco, la caccia con l’arco e anche l’amore. È proprio un film interessante”

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“I 400 colpi” di F. Truffaut

Alessia “Ho scelto questo film perché il protagonista era un ragazzo e perché mi ha incuriosito il titolo. Il protagonista è vivace e insofferente, ma anche sfortunato, si fa coinvolgere dall’amico, ma è sempre lui che viene punito. Il rapporto con il patrigno è inizialmente positivo, ma poi sarà lui che deciderà di portarlo al collegio militare e a non volerlo più vedere. La madre cerca di recuperare un rapporto con Antoine solo per evitare che lui racconti che si vede con un altro uomo, comunque lo lascerà nel collegio. Molto diversa la scuola di una volta da quella di oggi, non solo per il numero di alunni, ma anche per l‘atteggiamento, molto punitivo e perfino manesco, dell’insegnante verso gli studenti. I miei genitori mi hanno raccontato che a scuola, in Perù, anche loro venivano puniti se non sapevano qualcosa con bacchettate o facendoli inginocchiare sui ceci o sui tappi di bottiglia.

Il finale mi ha sorpreso, perché pensavo che, in qualche modo, sarebbe tornato a casa, invece Antoine riesce a realizzare il suo sogno di vedere il mare. Riflettendoci  ho pensato che fosse un bel finale perché lascia una speranza.”

**** ½


“I promessi sposi”  di Salvatore Nocita

Debrah “Ho scelto I promessi sposi perché, secondo me, mi sarebbe stato più utile per la scuola, ma anche per capire meglio la storia di Renzo e Lucia. A parer mio è fatto molto bene e rispecchia molto il romanzo. Penso che rispetto al libro sia meno pesante anche perché oltre agli avvenimenti Manzoni descrive molto e dopo un po’ io mi perdo. Tratta di cose importanti come la peste oppure come funzionava la vita in quegli anni.”

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“L’ultimo lupo” di Jean-Jacques Annaud

Alaisa e Mun Y  “Il film parla di un giovane studente di Pechino, che viene mandato a vivere assieme ai pastori nomadi in Mongolia. Lo studente, vivendo in Mongolia, scoprì di essere affascinato dai comportamenti dei lupi e quando scoprì che il governo aveva deciso di eliminare i cuccioli di lupo per diminuire il loro numero, lui decise di nascondere e salvare uno dei cuccioli di lupo per osservarne in modo più vicino i comportamenti. Io darei 4 stelle a questo film perché è stato interessante ma, non mi ha intrigato così tanto da dare 5 stelle. Devo però, dire che mi ha colpito molto la sua passione sui lupi e di come vorrebbe imparare più cose su di loro da vicino e di come si rivolse contro le regole del governo per farlo.”

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“Il film che ho scelto di vedere racconta di questo studente universitario di Pechino che viene inviato nelle zone interne della Mongolia, per insegnare il cinese mandarino a una tribù nomade di pastori. Lui è affascinato dal rapporto che i pastori hanno con i lupi, e un giorno trovando per caso un cucciolo di lupo, decide di provare ad addomesticarlo. Io darei 3,5 stelle a questo film perché, quest’ultimo è stato girato con lupi veri e la CGI è stata utilizzata pochissimo, quindi si vede l’impegno che ci hanno messo. La trama non mi ha intrigato particolarmente, ma riconosco che sia un film riuscito bene, lo consiglierei.”

***1/2


“Marco Polo” di Giuliano Montaldo 8 episodi

Fen Li Zhao “La serie inizia con un flashback ovvero con la flotta genovese che attaccò le navi Veneziane. Marco Polo fu catturato e finì nel carcere di Genova dove dettò a un suo compagno di carcere chiamato Rustichello da Pisa le sue memorie dei viaggi in oriente, poi la scena torna a quando Marco era ancora piccolo; rimase ben presto solo perché suo padre era partito con lo zio prima che lui nascesse e sua madre era morta quando aveva sette anni, per questo rimase con la sorella del padre fin quando Niccolò Polo torna.
Niccolò e Matteo Polo tornano come ambasciatori del gran Khan a Venezia e si ripartono questa volta insieme con Marco fino alla corte del Kublai khan a Shangdu.
Rimasero nel Catai ben 17anni e I Polo ritornano alla patria. L”occasione si presentò quando Kubilay li incaricò di accompagnare in Persia la bellissima principessa Cocacn, promessa sposa del sovrano di quel regno.
Commenti
Personalmente mi è piaciuta questa serie perché è fatta bene, molto emozionante, gli attori hanno recitato molto bene, agiscono come se fossero loro stessi i personaggi, soprattutto l’attore che ha interpretato Marco Polo, sono riuscita a vedere la curiosità del giovane durante il viaggio quando incontra le cose nuove o una cultura nuova.
La storia dimostra anche l’incontro tra due culture molto diverse, ci mostra anche le relazioni tra due popoli che hanno vissuto in un ambiente totalmente differente.
Per quanto riguarda gli abbigliamenti secondo me il regista ha fatto una grande ricerca perché nella serie ogni nazione ha il proprio modo di vestire e i costumi sono caratteristici e dedicati proprio a quell’anno narrato.”

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