Sabato 11 maggio 2019 abbiamo sfidato il rischio pioggia e ci siamo recate al Quartiere Ortica che è diventato un museo a cielo aperto, un museo del quartiere e della memoria del Novecento.

ORME, che significa Ortica Memoria, è composto da molti murales. È stato realizzato con la collaborazione artistica del collettivo Orticanoodles e il patrocinio del Comune di Milano. La realizzazione ha visto la partecipazione delle studentesse e degli studenti di diverse Scuole Superiori di Milano.

Ci hanno fatto da guida Piera e Bedo. Il murale delle Donne che hanno fatto grande il ‘900 si trova sui muri dell’Istituto Tecnico Statale “P. Pasolini” e raffigura i volti delle donne del ‘900 importanti per la loro cultura, la loro determinazione, il loro impegno verso i meno fortunati: poetesse, politiche, benefattrici, perseguitate.  Sono state le studentesse e gli studenti del “P. Pasolini” che hanno scelto il tema e i nomi delle donne da raffigurare.

Poi abbiamo visto nel sottopasso di via s. Faustino il muro delle Migrazioni  Human dedicato a chi è emigrato  (4 milioni di Italiani in America all’inizio del ‘900), a chi emigra e a chi emigrerà.

Successivamente il muro della Legalità con i ritratti di coloro che si sono battuti per la giustizia e la legalità: G. Ambrosoli, C. A Dalla Chiesa, E. Alessandrini, W. Tobagi, M.Brutto, L.Garofalo uccisi  dalle brigate rosse, dalla malavita e dalla mafia. Dalla parte opposta del sottopasso si trova il muro della Musica popolare con i ritratti dei cantanti e autori milanesi: Ornella Vanoni, Enzo Jannacci, Dario Fo, Ivan della Mea, Giorgio Strelher, Giorgio Gaber e Nanni Svampa.

Infine il murale della Cooperazione che riproduce una fotografia dell’800 che rappresenta i fondatori della prima Cooperativa milanese sorta con il contributo di un gruppo di agrari di ispirazione cristiana e di un gruppo di muratori di ispirazione marxista. Il murale è sulla facciata della sede di una cooperativa che si occupa di costruire case destinate ai ceti popolari.

Nella chiesa di S. Faustino, Donatella ci ha spiegato le origini antichissime della chiesa che si trovava in un centro agricolo dove avevano trovato rifugio una parte degli abitanti di Milano distrutta nel 1162 da Federico Barbarossa. Nella chiesa, sotto un affresco raffigurante una Madonna con Bambino realizzato nel 1183 per ringraziare del riconoscimento dell’autonomia comunale di Milano, è stato trovato un graffito, risalente al 1182, in cui si rivolgeva una preghiera per ottenere clemenza da Dio e in cui sono disegnati un volto, il corso di un fiume, degli animali e una porta urbana, forse Porta Orientale.

Fuori dalla chiesa abbiamo osservato altre caratteristiche del quartiere: l’intreccio della rete ferroviaria, la vecchia stazione di Lambrate che ospita accanto una Balera, le case costruite in periodi diversi dall’inizio del’900 agli anni ’70. L’ultimo murale esaminato è stato quello con i Fiori dipinto per volontà dei residenti su un edificio privato. Di fronte a questo edificio si trova la storica Trattoria del Gatto Nero che ha ora cambiato nome.

Infine, sosta per la merenda alla Pasticceria Eoliana dove le ragazze hanno potuto assaggiare, alcune per la prima volta, e apprezzare le granite e i cannoli siciliani.

Poi di corsa a casa per tentare di evitare l’acquazzone che ha raggiunto molte di noi.